arrow-down

UN AVVERBIO RIVELATORE (Puntata 4 di 18)

30 Gennaio 2017

di Fabio Franchi

www.dissensomedico.it

Introduzione

Burioni: “L’alluminio, purtroppo, non possiamo eliminarlo dai vaccini, perché in alcuni casi è indispensabile per indurre una risposta immune efficace e prolungata contro gli antigeni che vengono somministrati. È inutile dire agli anti-vaccinisti che gli studi effettuati su miliardi di persone negli ultimi settant’anni - 70, avete letto bene! - hanno escluso ogni ruolo causale dell’alluminio nell’indurre danni di qualunque tipo e che l’uguale incidenza di malattie infiammatorie nervose tra vaccinati non vaccinati ne dimostra in maniera inequivocabile la sicurezza. Allo stesso modo è altrettanto vano ricordare che in un vaccino è contenuto meno alluminio di quello con bambino beve nel latte in poche settimane. Agli antivaccinisti sono tutti studi di scienziati venduti, prezzolati dalle grandi multinazionali farmaceutiche che devono mantenere alti i loro profitti.!” [ndr: le sottolineature non sono presenti nell’originale]

L’alluminio, purtroppo ....”

pimpa scrive

Questo “purtroppo” di troppo ha tradito il prof Burioni, svelando che almeno un barlume di consapevolezza della sua tossicità gli sia nota. Purtroppo per lui, perché non fa una gran bella figura.

Parliamone seriamente. L’alluminio è un elemento presente in natura, ma che non ha alcuna funzione fisiologica nell’organismo animale (ed umano). E’ molto diffuso ed è tossico a certe dosi. Quanto alte vedremo. Si può dire che tutti, chi più, chi meno, ne sono a contatto nella vita normale. Sarebbe meglio evitarlo.

È tossico l’alluminio?

Riportiamo alcuni passi tratti da Medscape, un sito per professionisti della sanità [1]:

L’alluminio presente nella dieta è ubiquitario ma in quantità così piccole che non rappresenta una fonte significativa di preoccupazione per le persone che hanno una normale capacità di eliminazione.

Tutti i metalli possono causare malattia se in eccesso.

L‘alluminio viene solitamente assorbito per via gastrointestinale, ma in quantità basse, appena lo 0,3% circa di quello ingerito.

Quello iniettato per via venosa o intramuscolare può accumularsi. Nell’adulto è trattenuto il 40%, nel neonato fino al 75%. Se un carico significativo di alluminio supera la capacità escretoria del corpo, l’eccesso è depositato in vari tessuti, incluso l’osso, il cervello, il fegato, il cuore, la milza, e il muscolo. Questo accumulo causa morbidità e mortalità attraverso vari meccanismi. I meccanismi della tossicità d’alluminio includono inibizione dell’attività enzimatica della sintesi proteica, alterazione nella funzione degli acidi nucleici, e modifiche nella permeabilità della membrana cellulare. L’alluminio causa uno stress ossidativo nel tessuto cerebrale. Poiché l’eliminazione dell’alluminio (emivita) per il cervello umano è di sette anni, questo può risultare in un danno cumulativo attraverso la interferenza dell’elemento con il trasporto assonale del neurofilamento e l’assemblaggio del neurofilamento.”

L’alluminio presente nei vaccini si aggiunge a quello della dieta, entra completamente nell’organismo e si accumula. Quindi c’è un enorme differenza tra l’alluminio della dieta e quello iniettato: il prof Burioni su questo preferisce sorvolare. E laddove si accumula non se ne va via facilmente.

In taluni vaccini è inserito in forma di sali (idrato o fosfato) perchè svolge la funzione di “adiuvante”, come detto. L’adiuvante provoca un’infiammazione, locale ma non solo, che favorisce la formazione di anticorpi verso antigeni, antigeni che da soli non riuscirebbero ad evocarla. Nei bimbi piccoli è particolarmente utile perché essi notoriamente hanno una reattività immunologica molto minore che nell’adulto. Tanto è vero che i dosaggi sono diversi. Per esempio, per l’immunizzazione contro lo pneumococco, sono necessarie quattro dosi per il piccolo mentre per l’adulto ne basta una sola.

Le dosi somministrate possono essere eccessive?

Le dosi degli adiuvanti (Alluminio) sono piccolissime, certo, si parla di microgrammi o frazioni. Nel campo della tossicologia però la quantità non è sempre sinonimo di potenza [2].

Riportiamo la dose limite accettabile secondo la FDA (Food and Drug Administration) americana.

FDA

FDA2

Notiamo che il limite è 0,85 milligrammi (850 microgrammi), ma l’FDA generosamente è disposta a fare delle eccezioni alzandolo fino a 1,25 milligrammi (1.250 microgrammi). La clausola – badate bene! – è che si debba però dimostrarne la sicurezza. Questo è un chiaro assist ai fautori di vaccinazioni estese ed è facile capire perché. Non è sufficiente, saranno costretti ad estendere ulteriormente.

Quanto alluminio viene somministrato ai piccoli?

Una dose di esavalente + una dose di anti-prneumococco contengono 945 microgrammi [3], quindi oltre la prima soglia di sicurezza dell’FDA. Questo viene ripetuto per 3 volte a distanza di due mesi. Nota importante: se il piccolo peserà poco, meno del normale, la concentrazione di alluminio sarà maggiore e maggiore il rischio di effetti avversi.

Ma se si volesse considerare anche l’altro vaccino che viene offerto attualmente con tanta generosità, contro il meningococco B, in 4 dosi (dal 45° giorno al 13° mese) [4], allora arriveremmo a superare anche la seconda soglia di sicurezza dell’FDA. È vero che questa vaccinazione viene sfasata di 15 giorni e poi di un mese rispetto all’esavalente, e perciò le indicazioni dell’FDA sono formalmente rispettate (parlano di dosi limite da rispettare in una seduta singola), ma si può ben capire che, a farne in sedute separate, si finisce per rendere il carico totale di Alluminio preoccupante (ovvero 3.390 microgrammi per via iniettiva nei primi cruciali sei mesi di vita). Entro i 13 mesi si arriva a 5.235 microgrammi perché è prevista anche la prima dose di anti-meningococco C secondo il nuovo Piano Nazionale Vaccini 2017-2019.

Ricapitoliamo fino a questo punto: la quantità di alluminio somministrata con le prime dosi vaccinali è superiore al limite di sicurezza stabilito dalla FDA (Food and Drug Administration americana). L’alluminio si diffonde nei tessuti e penetra parzialmente nel sistema nervoso centrale. Nel piccolo, la barriera emato-encefalica ha una maggiore permeabilità rispetto all’adulto. Una volta entrato nel sistema nervoso centrale, l’alluminio verrà difficilmente eliminato (emivita sette anni !).

La plausibilità biologica che un danno ne possa derivare è più che supportata. Diversi studi sono stati fatti al riguardo e di questi stiliamo una lista largamente incompleta [5].

C’è anche una prova sperimentale in favore dell’ipotesi tossica vaccinale da adiuvanti.

Alcuni ricercatori hanno pensato di somministrare a dei topi nelle prime fasi del loro sviluppo una quantità di adiuvanti nelle stesse proporzioni in cui viene data ai piccoli umani. Il risultato è stato eclatante. Quei topolini che avevano appreso semplici compiti, successivamente li dimenticavano. Inoltre dimostravano segni di depressione. Una volta sacrificati il loro cervello presentava segni di una moria neuronale che non era presente nei cervelli dei topi di controllo [6]. La sindrome della Guerra del Golfo è stata associata proprio al gran numero di vaccinazioni effettuate. Ne vennero colpiti militari operativi e pure personale amministrativo.

Alla luce di quanto sopra, appaiono in tutta la loro inconsistenza le affermazioni del prof Burioni, riportate all’inizio.

Quel che mi colpisce ancora di più è questo: i vaccini contro il meningococco C e B, contenenti adiuvanti, vengono proposti e commercializzati senza che vi sia alcuna garanzia che possano servire a qualcosa (detto in termini tecnici: che ne sia stata valutata l’ effectiveness, l’efficacia sul campo) [7].

È una realtà ben diversa da quella dipinta dall’esimio professore: “Ci vogliono anni di lavoro, esperimenti complicatissimi, studi in doppio cieco”! Figurarsi!

Gli effetti avversi neurologici sono previsti dalla stessa Casa Produttrice

Negli studi iniziali per l’approvazione del farmaco è risultato che i seguenti possano essere gli effetti collaterali (che comprendono quelli neurologici) [8]

COLLATERALI

POST MARKETING

Ma un documento della Glaxo, pubblicato nel 2011, rivela che c’è di più, ma è rimasta una informazione riservata, anzi confidenziale [9]: in esso vengono menzionati casi di autismo ed encefalopatie ed altri danni neurologici.

Conclusione

Dietro quel “purtroppo” e l’esclusione tassativa di “ogni ruolo causale dell’alluminio nell’indurre danni di qualunque tipo” da parte del prof Burioni, ci sono molti elementi per farci formare un’idea molto differente dalla sua. Abbiamo presentato la tossicità dell’alluminio contenuto nell’adiuvante, il tasso di assorbimento, ben diverso se ingerito per bocca (0,3%), oppure iniettato (100%). Inoltre sono stati precisati i dosaggi presenti nelle comuni vaccinazioni, superiori a quanto stabito dall’FDA per livelli non tossici. Si è accennato alle prove sperimentali ed alla ricca bibliografia relativa a possibili effetti avversi, bibliografia completamente sfuggita all’autore del rinomato saggio. Vi sono ammissioni a denti stretti persino da parte delle Case produttrici dei vaccini su segnalazioni di reazioni avverse anche gravi, anche di tipo neurologico. Ma non è tutto: abbiamo parlato di uno dei componenti dei vaccini, l’ “adiuvante”. Ce n’è un altro, ugualmente problematico: il “coniugato”, che costituisce un escamotage ulteriore per evocare risposte immunitarie nei bimbi che altrimenti non reagirebbero. Poiché parlarne qui costituirebbe un “fuori tema”, invitiamo a leggere il lavoro di Brian J Richmond: “Hypothesis: Conjugate vaccines may predispose children to autism” [10]. Tradotto e commentato in modo puntuale da E. Pistelli e A. Zurlini (I vaccini coniugati possono causare l’autismo) lo troviamo sul sito di Assis [11].

 
 

Fabio Franchi 20160115   Bibliografia:

1: Bernardo JF et al. Aluminium toxicity. Medscape. 2015April 15. http://emedicine.medscape.com/article/165315-overview. Retrieved on January 14, 2017.

MEDSCAPE

MEDSCAPE 2

MEDSCAPE 3

MEDSCAPE 4

MEDSCAPE 5   ---------------------

RISK ASSESSMENT

TISSUE CONCENTRATION

ENDPOINT

2: La tossina botulinica, per esempio, è letale per un adulto in quantità molto piccole, di 0,1-0,2 microgrammi intramuscolo (cioé 0,1-0,2 milionesimi di grammo). Per un adulto dicevamo. La dose letale per un piccolo di 4 kg è un ventesimo di quella, poiché per ottenere la stessa concentrazione la dose deve essere ridotta parimenti. 3: http://vaccinarsi.blogspot.it/2014/06/i-sali-di-alluminio-come-adiuvanti-nei.html

ESAVALENTE

Infanrix hexa (insert package):

HEXA PACKAGE

Prevnar 13 (insert package):

PREVNAR PACKAGE

4: Bexero: Riassunto delle caratteristiche del prodotto. (Contiene 500 microgrammi di Alluminio) 5: BIOPERSISTENT

----------------------------

ALUMINUM AUTISM

TOXICITY

-------------------------------------

MAY POSE RISK

--------------------------------------

ENTROPY

AUTOIMMUNITY

------------------------------------

6: Adiuvanti a base di alluminio legati alla “Gulf war Syndrome”:

gulf war

--------------------------------

aluminum mice

7: Bexsero (insert package) antimeningococco B. La efficacia protettiva è stata dedotta, non provata.

biblio 14  Menjugate anti meningococco C (insert package)

clinical trials menjugate

clinical trials menjugate2

-------------------------------

Nimenrix. Data sheet 21/11/2016: anti-meningococco A-C-W135-Y: solo studi sull’efficacia nel formare anticorpi. Questo significa ammettere di non sapere se il vaccino sarà protettivo verso la malattia.

annex1annex 1 2annex 1 3annex 1 4

8:  Infanrix hexa (package insert), esavalente. 9:  Rapporto confidenziale su Infanrix Hexa. Tra gli altri disturbi notificati, compare anche l’autismo ed altre patologie cerebrali (pag 626):

confidentialconfidential 1

10:  Brian J.Richmond “Hypothesis: Conjugate vaccines may predispose children to autism”. Medical Hypotheses 77 (2011) 940–947. 11: Pistelli E. e Zurlini A. I vaccini coniugati possono scatenare l'autismo. //www.assis.it/vaccini-coniugati-possono-scatenare-lautismo/ 11 settembre 2016.
CC

IN EVIDENZA