L'essenza dell'obiezione attiva

L’essenza dell’Obiezione Attiva: le ragioni che dobbiamo far valere

Premessa

Questo ambiente è il frutto di un grande lavoro di squadra, fatto da persone normali come noi, mamme e papà determinati nella ricerca della verità e del modo con il quale possiamo farla emergere nel nostro intercedere nella faticosa ma produttiva corrispondenza con tutti i nostri interlocutori, dai medici, alle aziende sanitarie, alla scuola, alle varie figure istituzionali, alla giustizia.

E’ un lavoro di ricerca continua, che va alle fonti, che non si accontenta delle apparenze o delle brochure prestampate, rassicuranti ma purtroppo silenti rispetto a quanto è necessario sapere sui vaccini e i rischi connessi alla pratica vaccinale. NESSUNO vuole ne può sostituirsi ai medici, agli scienziati e a tutti gli “addetti ai lavori”, ma certamente TUTTI vogliamo conoscere la verità, o almeno tutto quello che può dare una informazione corretta e completa: perché la scelta è comunque nostra, così come la responsabilità e quindi, necessariamente, la consapevolezza.

Prima di proseguire nella lettura di questa pagina, assicuratevi di aver letto e compreso la pagina Vaccinazioni 0-16: l’iter dell’Obiezione Attiva, essenziale per la piena comprensione dell’obiezione attiva.

La prima consapevolezza che tutti noi abbiamo è che la scienza e la medicina sono al nostro servizio per dare risposte alle nostre domande. La prima domanda riguarda noi stessi, i nostri figli, la nostra vita. Ognuno di noi ha una storia specifica, questo lo sappiamo dalla notte dei tempi: ognuno di noi è un individuo unico e quindi non può esistere un trattamento unico per tutti come si vuol far credere con la vaccinazione.

La storia delle vaccinazioni è una storia recente e, per quanto si voglia far credere il contrario, molto controversa fino dalle sue origini, alla fine del 1700: non esistono certezze in campo medico!

Questo schema ci aiuta nell’introduzione della LOGICA con cui esponiamo gli argomenti in questa sezione. Prima dei dettagli però è necessario comprendere COME potremo utilizzare il materiale pubblicato (e continuamente AGGIORNATO) in questa sezione così importante dell’Obiezione Attiva, una sezione che potremo senza falsa modestia definire più correttamente espressione di COSCIENZA e CONSAPEVOLEZZA.

Oggi più che mai prima si parla di vaccinazione come se fosse un argomento alla portata di tutti, semplificato nei concetti della propaganda di EFFICACIA e SICUREZZA, stabilite come paradigma inaccessibile e granitico: chiunque azzardi qualsiasi dubbio rispetto a questo viene emarginato, infangato, indicato come pericolo e minaccia per la comunità.

E’ necessario quindi che chi desidera affrancarsi da questo giogo abbia a disposizione degli strumenti validi e delle informazioni solide, le più aggiornate e utili a scardinare ogni chiusura mentale venga imposta su questo tema. Questo è lo scopo di queste pagine.

Con il decreto Lorenzin, arrivato dopo un percorso studiato a tavolino e durato alcuni anni di bombardamento mediatico globale in cui si sono costruite epidemie fittizie sul nulla, si è voluto innanzitutto legittimare il pensiero UNICO sulla pratica vaccinale. Questo lo vediamo scritto molto chiaramente nella Circolare Ministero Salute 0025233-16/08/2017-DGPRE-DGPRE-P – Circolare recante prime indicazioni operative per l’attuazione del decreto-legge n. 73 del 7 giugno 2017, convertito con modificazioni dalla legge 31 luglio 2017, n. 119, recante “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, di malattie infettive e di controversie relative alla somministrazione di farmaci” – in cui leggiamo quanto segue (pag. 15):

“Le buone pratiche vaccinali prevedono che i genitori/tutori/affidatari siano informati sui benefici e sui rischi della vaccinazione e che, alla fine di questo colloquio, venga consegnato un modulo in cui si attesta che è stato eseguito questo passaggio. Questo modello informativo, in presenza di una vaccinazione raccomandata, ha assunto una valenza di consenso informato, ovvero di scelta consapevole a una vaccinazione raccomandata. Alla luce del decreto-legge in epigrafe, si precisa che il modulo di consenso informato dovrebbe essere limitato alle sole vaccinazioni raccomandate; per le vaccinazioni obbligatorie verrà consegnato esclusivamente un modulo informativo.”

Da questo scritto comprendiamo quale sia il livello di spersonalizzazione della pratica vaccinale così proposta: ognuno di noi riceverà per i propri figli UN modello informativo, lo stesso per tutti che ci spiegherà quanto importante sia la vaccinazione, non solo per noi ma per la società tutta, come sia legittimo ed equo accettare un rischio “al buio” in nome di un dogma che parla un linguaggio UNIVOCO e che non accetta confronti né discussioni. Per le vaccinazioni cosiddette “obbligatorie” poi non sarà nemmeno necessario scomodare nessuno per spendere qualche parola in più: per il resto sarà una questione di moduli e di firme. Sappiamo bene infatti come funzioni l’informazione e il “colloquio”, le tempistiche e le regole della comunicazione frontale messa in campo dal Ministero e dalle aziende sanitarie.

Cosa fare quindi di fronte a tanta superficialità?

Semplicemente NON accettare e proseguire per quella che è SEMPRE stata la nostra strada maestra. Cercare la VERITA’. Non importa se non verremo ascoltati: ogni passo che faremo in questa direzione non solo sarà un passo verso la VERITA’ ma contribuirà anche a disegnare la nostra IDENTITA’ solida di genitori e persone RESPONSABILI che intendono fare una SCELTA CONSAPEVOLE laddove le istituzioni hanno scelto di imporre degli OBBLIGHI IRRAGIONEVOLI.

Dal momento che ogni sforzo istituzionale viene diretto verso una comunicazione a senso unico, dove la pratica vaccinale diventa una scelta obbligata stante il paradigma dell’efficacia e della sicurezza è nostro preciso dovere metterne in luce le CRITICITA’ attraverso due linee concettuali:

  • Criticità del vaccino (singolo o combinato)
  • Criticità della profilassi vaccinale in generale

Vedremo nel prossimo paragrafo come sviluppare queste linee e farle diventare uno strumento per l’obiezione attiva.

Criticità e schema di obiezione

Proviamo a declinare le criticità della pratica vaccinale secondo uno schema di riferimento:

Criticità del vaccino (mono e polivalente)Criticità della profilassi vaccinale in generale

I vaccini sono farmaci preparati per suscitare reazioni infiammatorie, le tempeste di citochine rese celebri dal covid-19, necessarie ad attivare il sistema immunitario. La sensibilità individuale a questo tipo di infiammazione è diversa e nei soggetti sensibili può portare a conseguenze gravi.

Alcuni vaccini sono soggetti a monitoraggio addizionale (triangolo nero accanto al nome): significa che mancano informazioni importanti, che mancano dati sulla sicurezza e sull'efficacia.

L’utilità sociale o immunità di gregge: le soglie (sempre e solo teoriche, mai dimostrate nella pratica dell’immunizzazione artificiale) di raggiungimento sono differenziate per malattia infettiva ed esistono casi particolari di inefficacia della copertura minima o eccedente.
I vaccini off-label sono quelli utilizzati in fasce di età per le quali non esistono o sono insufficienti i dati su sicurezza ed efficacia, come dichiarato nei loro foglietti illustrativi. Nonostante questo la pratica di somministrarli con la legge Lorenzin è diventata molto comune, in assenza di evidenze scientifiche a supporto. Se li si rifiuta, non vengono somministrati.Immunizzazione, autoimmunità, iperimmunizzazione, peccato antigenico originale, potenziamento dipendente dall'anticorpo. gli effetti reali dei vaccini possono essere opposti a quello per il quale sono costruiti. Questi effetti hanno da soli il potenziale di aggravare la malattia fino alla morte del soggetto.
Vaccinazione non equivale a immunizzazione: è molto comune l'uso di questi due termini come fossero sinonimi. I dati sull'efficacia di un vaccino sono quelli ricavati dai trial clinici precedenti l'immissione in commercio. Dopo l'immissione in commercio non vengono più fatte verifiche di efficacia tramite la misura del titolo anticorpale. Il risultato è che non si sa quanti vaccinati sviluppino effettivamente anticorpi contro gli antigeni vaccinali. I quali per inciso non sono necessariamente uguali a quelli selvaggi che potrebbero causare la malattia. Senza contare i soggetti non responder e la decadenza degli anticorpi anche in chi inizialmente li aveva sviluppati. Per questo abbiamo avviato un progetto specifico.La selezione di ceppi virali e batterici per pressione selettiva dovuta alla vaccinazione: in funzione della propria natura, il microorganismo muta più o meno rapidamente manifestando la capacità adattativa all'ambiente in cui si trova necessaria per la propria sopravvivenza. Quando un vaccinato effettivamente immunizzato incontra un patogeno selvaggio, la risposta immunitaria può cambiare molto a seconda della somiglianza tra l'antigene vaccinale e quello espresso da quest'ultimo.
Controindicazioni specifiche e reazioni avverse per ogni vaccino, singolo o combinato: come lo studio pugliese del 2018 ha dimostrato, la farmacovigilanza attiva intercetta molti più effetti collaterali indesiderati gravi di quanto lo faccia quella passiva (senza contare il negazionismo). La sicurezza dei vaccini è ancora, nonostante tutto per gran parte del personale sanitario, un tabù.I cambiamenti nella epidemiologia delle malattie indotti dalla vaccinazione; Se gli anticorpi eventualmente generati dal vaccino decadono dopo un certo tempo, la suscettibilità alla malattia torna a presentarsi ad una età del soggetto diversa, spostando in avanti la fascia di età dei soggetti più colpiti. Alcune malattie infettive comuni hanno già espresso questo carattere.
Contaminazioni biologiche. La presenza di materiale biologico estraneo e sconosciuto dai terreni di coltura dei vaccini (cellule animali e umane). E' un problema di importanza capitale, se si considera gli effetti che può avere su un organismo l'innesto di DNA o RNA estraneo in quantità e qualità le più variabili. 
Contaminazioni chimiche. La presenza di adiuvanti, eccipienti, conservanti e disinfettanti nei vaccini rispetto alla sensibilità individuale e la grave carenza di studi tossicocinetici sono per sé un problema. I vaccini sono però anche contaminati da residui di altre lavorazioni in misura che può essere quantitativamente rilevante. 

 

Svilupperemo tutti questi argomenti per costruire dei contenuti utilizzabili per i doverosi approfondimenti sulle vaccinazioni che intendiamo fare con le aziende sanitarie: lo scopo pratico è quello di mettere a disposizione contenuti per poter redigere tutti i documenti necessari a presentare in modo completo la nostra posizione in ogni sede.

Un suggerimento: non dobbiamo cadere nella tentazione di inserire nelle nostre “lettere” di tutto e di più, come per far intendere che “abbiamo studiato” e che quindi vogliamo misurarci in una sfida improbabile del tipo “chi ne sa di più …”. Il nostro scopo è quello di porre questioni sostanziali che hanno a che fare con i rischi connessi alla vaccinazione per noi o per nostro figlio/figlia, da genitori e persone consapevoli e responsabili, null’altro! Quindi selezioneremo solo quello che è più opportuno per questo scopo, tenendo presenti tutti gli elementi che sono in campo, come l’esito del colloquio, gli inviti ricevuti, le risposte ricevute ecc. I documenti stessi che metteremo a disposizione non hanno la caratteristica dei tomi scientifici ma sono degli estratti esplicativi referenziati che servono per oggettivare la nostra posizione e porre le questioni rilevanti in modo chiaro ed inequivocabile.

Iniziare ad informarsi: le schede tecniche

I vaccini proposti nel Piano Nazionale Vaccini

Per ognuno di questi prodotti possiamo, a partire dalle loro schede tecniche (Riassunto Caratteristiche Prodotto o RCP e/o Foglietti Illustrativo o FI), ESAMINARE le CRITICITA’ per mezzo di una lettura appunto CRITICA delle caratteristiche dichiarate dall'Ente regolatore. Vi proponiamo le maggiori criticità collegate ai preparati vaccinali più diffusi in forma tabellare consultabile, oltre a RCP e FI ufficiali.

 

Vaccini esavalenti (polio, difterite, tetano, pertosse, haemophilus B, epatite B)

  • Sanofi Pasteur Hexyon, da 6 settimane dopo la nascita e non oltre i 24 mesi (RCP) (ANALISI CORVELVA)
  • GSK Infanrix Hexa, da 6 settimane dopo la nascita e non oltre i 36 mesi (RCP) (FI) (ANALISI CORVELVA)
  • Merck / Sanofi Pasteur / MCM Vaccine B.V. Vaxelis, da 6 settimane dopo la nascita e non oltre i 15 mesi (RCP) (FI)

Vaccini pentavalenti (polio, difterite, tetano, pertosse acellulare, haemophilus B OPPURE difterite, tetano, pertosse a cellula intera, haemophilus B, epatite B)

  • Sanofi Pasteur Pentavac, da 6 settimane dopo la nascita in poi (RCP)
  • Novartis Quinvaxem, da 6 settimane dopo la nascita in poi (RCP)

Vaccini quadri o tetravalenti (polio, difterite, tetano e pertosse acellulare)

  • GSK Polioboostrix, da 4 anni in poi (RCP)
  • GSK Polioinfanrix, da 16 mesi a 13 anni compresi (RCP)
  • Sanofi Pasteur Tetravac, da 2 mesi a 12 anni (RCP)

Vaccini trivalenti (difterite, tetano e pertosse acellulare)

  • GSK Boostrix, da 4 anni in poi (RCP)
  • GSK Infanrix, da 6 settimane dopo la nascita e fino a 6 anni (RCP) (REVOCATO)
  • Sanofi Pasteur Triaxis, da 4 anni in poi (RCP)

Vaccini MPR e MPRV (morbillo, parotite, rosolia, varicella)

  • Merck Sharp Dohme Vaccins MMRVAXPRO o MMR II, dai 12 mesi in poi, con deroga dai 9 mesi (RCP) (FI) (SCHEDA TECNICA) (REVOCATO)
  • GSK Priorix, dai 12 mesi in poi, con deroga dai 9 mesi (RCP)
  • GSK Priorix_tetra, dagli 11 mesi ai 12 anni, con deroga dai 9 mesi (RCP) (ANALISI CORVELVA)
  • Merck Sharp Dohme Vaccins Proquad, da 12 mesi in poi (RCP) (FI)

 

Per ognuno di questi preparati mettiamo a disposizione anche una specifica “scheda critica”, più approfondita e ricca di dettagli. Potrete utilizzare in tutto o in parte questi contenuti per comporre la vostra lettera.

Scheda di Criticità D1: INFANRIX HEXA

Scheda di Criticità D2: PRIORIX

Scheda di Criticità D3: TETRAVAC – TETRAXIM

Scheda di Criticità D5: M-M-RVAXPRO o MMRII

Le monografie critiche

Monografia C: Le criticità del Calendario Vaccinale proposto.

Monografia E: Il problema dell’alluminio adiuvante.

Monografia F: Autoimmunità e iperimmunizzazione.

Monografia G: Analisi critica: immunità artificiale ed effetto gregge.

Monografia H: La farmacovigilanza in Italia.

Monografia K: Allergie e vaccini secondo la SIAIP (2016).

Componiamo il nostro documento

Lo schema tipo della lettera alla azienda sanitaria può essere il seguente (alcune parti potranno essere ricavate anche da precedenti comunicazioni o riassunte da verbali di colloquio se ce ne sono):

Le sezioni di apertura del documento devono rappresentare il caso specifico.

Sezione

Argomento e riferimento documentale

A

L’anamnesi familiare e la storia: le motivazioni dell'obiezione

Una parte importante che richiama in breve le questioni fondamentali collegate all’anamnesi familiare (se ci sono state tra i familiari reazioni avverse a vaccini o malattie del sistema immunitario) così come alla storia del bambino (se ci sono state patologie o reazioni avverse, possibilmente documentate, ma anche se al contrario ha finora goduto di ottima salute). La parte in cui i genitori spiegano perché si è arrivati alla decisione di informarsi meglio prima di proseguire con la vaccinazione, che cosa ha messo in discussione il trattamento.

B

I riferimenti

Aggiungiamo eventuali riferimenti a comunicazioni pregresse: inviti, scritti inerenti il caso, colloqui, …, documentati cronologicamente ed eventualmente allegati (prevedere se del caso una sezione con l’elenco degli Allegati).
Con la terza sezione iniziamo a strutturare lo schema tipo: è possibile personalizzare le monografie elencate di seguito anche nelle sezioni sucessive nelle parti che troverete in corsivo rosso.

C

Criticità del calendario vaccinale proposto

Considerazioni specifiche: obiezioni, quesiti irrisolti di interesse specifico per quel bambino, che possono emergere dalle valutazioni del calendario vaccinale proposto raffrontato all’età, alle condizioni di salute, alle eventuali reazioni pregresse e alle eventuali malattie già affrontate, alla storia familiare. Questa parte sarà la premessa per l’inserimento delle schede di criticità predisposte per i vari preparati vaccinali. Possiamo avvalerci in questo caso della scheda relativa con la personalizzazione del caso.

Rif. Monografia C

A questo punto occorrerà inserire le parti relative alla criticità dei vaccini proposti nell’invito vaccinale: per semplicità indicheremo i documenti da utilizzare con la sigla composta D1, D2, ecc., con riferimento al vaccino o al vaccino combinato.
L’inserimento di queste schede va fatto con attenzione, leggendo bene le condizioni che sottendono ad ogni periodo: ad esempio nel caso dell’INFANRIX HEXA troverete nel testo delle introduzioni in corsivo rosso che vi guideranno nella selezione delle parti da inserire. Dovete fare attenzione se il bambino ha un’età superiore ai 36 mesi (in tal caso il vaccino è off-label), se il vaccino è proposto in combinazione con altri come il PRIORIX e così via … se trovate difficoltà fatevi aiutare rivolgendovi al vostro referente territoriale.

D1

INFANRIX HEXA

Vaccino esavalente (adsorbito) antidifterico (D), antitetanico (T), antipertossico (componente acellulare) (Pa), antiepatite B (rDNA) (HBV), antipoliomielitico (inattivato) (IPV) ed anti-Haemophilus influenzae tipo b (Hib) coniugato.

Rif. Scheda di criticità D1

D2

PRIORIX

Vaccino trivalente antimorbillo, antiparotite e antirosolia. Vaccino a “virus vivo attenuato”.

Rif. Scheda di criticità D2

D3

TETRAVAC -TETRAXIM

Vaccino quadrivalente antitetanico, antidifterico, antipertossico acellullare e antipolio.

Rif. Scheda di criticità D3

D5

M-M-RVAXPRO o MMRII

Vaccino trivalente antimorbillo, antiparotite e antirosolia. Vaccino a “virus vivo attenuato”.

Rif. Scheda di criticità D5

Le sezioni che seguono sono opzionali, non perché non siamo importanti ma in quanto costituiscono una parte generale che non è afferente al caso specifico (la trattazione principale) ma che contribuisce alla discussione sugli aspetti generali.

 

Attenzione: utilizziamo questa parte senza avere la pretesa di fare trattati di medicina ed epidemiologia, usiamo sempre una esposizione che evidenzi i nostri ragionevoli dubbi (nessuno ha la verità in tasca);

E

Il problema dell’alluminio adiuvante

La tossicità dell’alluminio adiuvante nei vaccini.

Rif. Monografia E

F

Autoimmunità e iperimmunizzazione

Immunizzazione: Autoimmunità e Iper-Immunizzazione. La richiesta di rivaccinare in presenza di immunità, le malattie autoimmuni come diabete e sclerosi in crescita nell’infanzia.

Rif. Monografia F

G

Immunità artificiale ed effetto gregge

Immunità di gregge e le epidemie di morbillo, parotite e pertosse nelle popolazioni altamente vaccinate.

Rif. Monografia G

H

La Farmacovigilanza in Italia

Considerazioni sulla farmacovigilanza: se c’è un rischio ci deve essere un controllo del rischio. La farmacovigilanza sappiamo offrire molto il fianco all’inefficienza e alla diffidenza verso un atteggiamento che preclude fin dall’origine la rilevazione del danno da vaccino.

Rif. Monografia H

Chiusura del documento

I

La chiusura

Una chiusura generale che richiami l’attenzione sui temi centrali esposti – ma centrati principalmente sul nostro caso – e che metta in luce non il rifiuto della vaccinazione ma quello di fare un salto nel buio, quindi la temporanea sospensione della vaccinazione a scopo precauzionale, in attesa che vengano risolte le questioni sollevate.

Rif. Parte I

J

Elenco degli allegati

Elenco degli Allegati. Farete poi seguire al documento tutto il pacchetto di riferimenti epistolari, documenti di rilievo che sono pertinenti il caso e quanto riterrete utile.

 

Tutto verte a configurare un quadro di insieme che possa far emergere i rischi connessi alla vaccinazione di quel singolo INDIVIDUO, in sostanza quello che troviamo ben espresso nella Comunicazione della Commissione sul principio di precauzione [ http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=COM:2000:0001:FIN ] e che viene definito come il percorso strutturale dell’analisi del rischio, basato su tre elementi:

  • La valutazione del rischio,
  • La scelta della strategia di gestione del rischio e
  • La comunicazione del rischio

Sempre da questo documento apprendiamo che: “La valutazione dei rischi comprende quattro componenti:

  • L’identificazione del pericolo,
  • La caratterizzazione del pericolo,
  • La valutazione dell’esposizione e
  • La caratterizzazione del rischio.

I limiti della conoscenza scientifica possono influenzare ciascuna di queste componenti, e quindi anche il livello generale d’incertezza e le basi delle future azioni protettive o preventive. E’ quindi opportuno cercare di completare le quattro fasi sopra descritte prima di adottare decisioni: ecco che la nostra ricerca di informazione si propone proprio questo: informazioni chiare, comprensibili, complete e affidabili per una corretta valutazione del rischio connesso alla vaccinazione.