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LA REALTA' DEL CAMBIAMENTO

07 Settembre 2018
Comilva

COMUNICATO STAMPA

LA REALTA' DEL CAMBIAMENTO

 

Ci sono momenti in cui abbiamo la netta sensazione, se non la certezza, di vivere in un paese surreale, dove parole come democrazia, giustizia, rispetto, onestà, coerenza … sono svuotate di ogni contenuto, un suono privo di ogni respiro vitale.
Quanto è successo ieri, 5 settembre, e che sta ancora accadendo oggi per certi versi, ha il sapore amaro del tradimento, dell’incapacità di essere uomini e donne che rispettano prima di tutto se stessi, nel momento in cui si mettono in gioco, per assumere un ruolo pubblico di responsabilità.

Gli emendamenti ieri ritirati e oggi riproposti in formato “mignon” (la rinnovata scadenza del 10 marzo 2019 creerà di fatto ulteriori problemi alle scuole e alle famiglie nel mezzo dell’anno scolastico) dovevano essere semplicemente un segnale chiaro di impegno ad aprire una discussione rigorosa sulle vaccinazioni nel nostro paese, una discussione fondata su dati certi, su analisi indipendenti degli aspetti epidemiologici, della sicurezza e dell’efficacia della profilassi vaccinale. Nel frattempo, doveva essere ripristinato l’equilibrio costituzionale fra diritto alla salute e all’istruzione.

Cosa è cambiato in pochi giorni, in poche ore?

Possiamo credere che la tragicomica pantomima delle audizioni alle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera abbia potuto incidere in modo così determinante su un provvedimento ampiamente condiviso all’interno della maggioranza? Sono forse cambiate le condizioni al contorno? No!
E allora?
D’accordo si, … i poteri forti, le pressioni degli ordini professionali, le multinazionali … lo sappiamo benissimo, lo sapevano molto bene M5S e Lega quando hanno deciso di impegnarsi per il CAMBIAMENTO.
Allora, a meno che il cambiamento non si riferisca alle idee e agli impegni presi, che di giorno hanno un colore e di notte ne hanno un altro, non potranno essere le spudorate menzogne di Villani o la farsa di una inutile audizione a far cambiare idea a chi dichiarava già lo scorso anno come e quanto fosse sbagliato il Decreto Lorenzin.
Quindi non capiamo questo voltafaccia e soprattutto NON LO ACCETTIAMO!
Ciò che addolora e preoccupa maggiormente è la continua mancanza di rispetto verso le persone, in primis verso i danneggiati e le loro famiglie, verso i bambini che vengono trattati come un corpo estraneo alla società proprio nel momento in cui imparano ad aprirsi agli altri.
La sola idea, da più parti messa in bella mostra, CON LA COMPLICITÀ DI MODERNI FARISEI E PUBBLICANI, di emarginare dalla società coloro che intendono mettere in discussione i paradigmi della vaccinazione, risulta tanto odiosa quanto ripugnante, soprattutto in questi giorni, dopo la rievocazione recente delle famigerate leggi razziali.

Chi millanta il cambiamento non può continuare a ragionare per paradigmi: deve avere il coraggio e l’umiltà di calarsi nella realtà e viverla veramente, deve essere vicino alla gente non solo in campagna elettorale ma ogni giorno … deve capire, deve discernere, deve essere consapevole di ciò che fa e delle sue conseguenze. Soprattutto non può accettare questo clima di intimidazione e di caccia alle streghe.

A chi anela definirsi “Governo del cambiamento” lasciamo, nel congedarci, questo pensiero di Primo Levi:

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.
A tutti gli altri, a tutti noi che crediamo nella nostra umanità, vogliamo lasciare un messaggio di speranza, nella convinzione di essere certamente più consapevoli di ciò che ci aspetta sulla via per costruire insieme il VERO CAMBIAMENTO.
Per noi non cambia nulla: così come abbiamo accettato il confronto, l’abbiamo sostenuto, ci siamo messi in gioco, così lo chiuderemo se realizzeremo che è una mera perdita di tempo, una scatola vuota, un fantoccio senza anima.
Abbiamo capito la lezione (e quante ancora ne dovremo capire …): questo obiettivo non potrà raggiungerlo nessun’altro per noi, nessun partito politico, nessun movimento, nessun altro se non noi stessi nel metterci in gioco, giorno dopo giorno.
Serriamo i ranghi e rimbocchiamoci le maniche. Un grande lavoro ci aspetta!

 

Rimini, 6.9.2018

 

Associazione COMILVA Onlus
CC

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