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La legge 210

L’attività associativa si intensifica. Tra lo scioglimento dell’ALV nel marzo’92 e la costituzione del COMILVA nel luglio’93 ci sono vari tentativi di ricostruire un’associazione nazionale che si appoggi a Carta 2000 di Bologna.

Il 25 febbraio 1992: La legge 210 riconosce e regolamenta gli indennizzi (vergognosamente miseri solo in Italia) per i danni da vaccino, come nella maggior parte dei paesi occidentali, dopo un lunghissimo iter durato due legislature. Protagonista di questo successo è stato senza dubbio Giorgio Tremante.

Nel frattempo, ci sono vari tentativi di “mostrare i muscoli” da parte delle autorità sanitarie e di tutto l’apparato di potere sociale e giuridico: richiamandosi alla logica del TSO vengono “messi in campo” i Carabinieri e si tentano le vaccinazioni coatte, in particolare in Veneto. A Mussolente (VI), il 13 agosto 1992, assistiamo al primo arresto e alla vaccinazione coatta di due bambini. Nello stesso giorno, a Casoni (VI), vengono vaccinati in presenza delle forze dell’ordine, due bambini di un’altra famiglia. Sempre a Casoni (VI), il 10 giugno 1993, uno dei bambini viene rivaccinato, sempre in presenza dei Carabinieri. Seguono, sempre in Veneto, altre vaccinazioni coatte.

A Bolzano e a Merano, 18 marzo 1992, gli obiettori locali organizzano un pubblico dibattito tra il medico tedesco Gerhard Buchwald e alcuni medici dell’USL. A Bressanone, nel marzo 1992, nasce I.I.F.U.K. Comitato per la Libertà delle Vaccinazioni dell’Alto Adige. Lo stesso gruppo raccoglie a Bolzano nell’aprile 1992, 3.184 firme per la libertà di vaccinazione. A Venezia, il 19 settembre del 1992, Il CORVELVA, Coordinamento Veneto per la Libertà di Vaccinazione reagisce agli arresti del’92 organizzando un corteo di protesta. Il 28 novembre del 1992, presenta all’Assessore Regionale alla Sanità 6.000 firme per la libertà di vaccinazione.

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