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M5S e il DDL 770

Continua la lotta per far cambiare la legge e per sostenere le famiglie nel caos generato dalla 119, tra violazioni della privacy, interpretazioni caotiche della norma, decreti regionali e addirittura comunali che inaspriscono a piacere il dettato legislativo. Tra le scuole dell’infanzia che si accaniscono maggiormente contro gli inadempienti ci sono quelle della FISM, le scuole cosiddette “cattoliche”. La chiesa rimane in un silenzio assordante di fronte ad una delle peggiori discriminazioni sociali dal secondo dopoguerra.

A marzo si svolgono le elezioni del nuovo parlamento e si riaccendono le speranze per la vittoria del M5S e la buona performance della Lega (due partiti che avevano dato l’idea di poter cambiare la 119): le speranze sembrano materializzarsi in realtà alla formazione del governo gialloverde ma ben presto la vera dimensione dello spessore politico, e soprattutto morale, di queste forze politiche si manifesta in tutta la sua pochezza. E’ in particolare il M5S a deludere le aspettative con la ministra Grillo e con buona parte dei suoi esponenti, chiaramente orientati a mantenere l’obbligo. Durante l’estate sembra esserci un sussulto di dignità con un decreto che consente l’accesso scolastico alle comunità infantili dei bambini non vaccinati ma con un blitz ben orchestrato viene ritirato poco dopo e viene redatto frettolosamente il DDL 770, che per certi versi risulta ancora peggiorativo rispetto alla 119, se mai ce ne fosse stato bisogno. Le associazioni presentano anche una proposta di legge di iniziativa popolare: totalmente ignorata giace negli archivi del parlamento.

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