Riceviamo e pubblichiamo.
Caro Davide,
l?rancione ti donava molto sabato scorso. Ci hai detto ?on vedo l?ra di partire!·mentre salivamo sul pullman che ci avrebbe portati a Pesaro. Giocavi con le tue macchinine, mangiavi i tuoi biscotti e chiacchieravi con tutti. Una festa, si direbbe, e in un certo senso lo ·stata ·ma quanta fatica! Io e pap·stiamo cercando di farti pesare il meno possibile tutti i pensieri, duri e freddi come piombo, che ci attanagliano il cervello. Siamo spesso nervosi, sempre incollati al computer e non solo per lavoro: bisogna seguire le notizie, inviare email, scrivere comunicati, organizzare gli spostamenti. Ogni settimana c? qualcosa da fare e il tempo per te si riduce. Tutto questo quando gi··esplosa l?state e tu meriteresti solo due genitori un po·pi·rilassati, pronti a dedicarsi a te.
Scusaci, scusami ma la portata di questi eventi va ben oltre il nostro piccolo, bellissimo mondo. Io e pap·ci stiamo battendo perch·tu, attraverso noi, possa difenderti: perch· in questo momento, non puoi dire ci·che vuoi fare del tuo corpo, come preferiresti crescere, che cure sanitarie sei in grado di accettare o meno. La responsabilit··nostra, o meglio, sarebbe. Con questo decreto, infatti, vorrebbero metterci da parte e negarci la possibilit·di esprimerci su ci·che ti riguarda.
Noi non abbiamo la verit·in tasca ma ti amiamo ed ·solo (si fa per dire) per questo che col caldo, con i problemi quotidiani, con le difficolt· invece di andare al mare o in montagna, siamo andati alla manifestazione di Pesaro, un sabato di luglio. ? questo amore che, insieme a quello di tutti i genitori presenti, abbiamo presentato a coloro che, ne sono certa, ci stavano guardando, per accarezzarlo, odorarlo, accoglierlo. Li avrei abbracciati tutti, quelle mamme e quei pap· da regioni diverse, eterogenei per accenti, modi di fare e di vivere la genitorialit· Tante sono le possibilit·dell?ssere genitore, quante sono state quelle di vestire l?rancione della manifestazione: con una maglia, un nastro, uno striscione o solo una spilletta. Tutti diversi, tutti a dare il proprio contributo. ? a contatto con la diversit·che nascono gli individui migliori di questo pianeta, di questa Europa, citata sempre a sproposito.
Qualcuno dir·che non ti meritiamo, che non siamo genitori degni perch·non siamo capaci di compiere il sommo atto di fede che il decreto Lorenzin ci impone, in un Paese devastato da emergenze reali, come quella del terremoto o dei migranti, proni nel tempio di un sistema sanitario nazionale scricchiolante, al cospetto dei suoi sommi sacerdoti, pronti a castigare chiunque si opponga all?nico, inopinabile, verbo. Che posso rispondere, amore di mamma? Niente, proprio niente. Io, pap·e le altre migliaia di genitori, abbiamo dimostrato, con i fatti, chi siamo. Coloro che sono convinti delle proprie idee non hanno bisogno della violenza per farsi ascoltare: con calma, abbiamo raccontato le nostre storie, senza devastare il parco cittadino che ci ospitava, come in molti si aspettavano (o speravano) che succedesse. D?ltra parte, chi usa la coercizione, chi rifiuta il confronto e il dialogo, o ha finito gli argomenti, o non ·poi cos·sicuro di quello che sta dicendo o, pi·probabilmente, non ha alcun rispetto per il prossimo.
Io non lo so come andr·a finire. So solo che, per te, che sei il mio bambino, la luce del sole e l?ncanto della luna, la forza della vita e l?dore della terra, rifarei altre dieci, cento, mille Pesaro.
Con amore,
la tua mamma.