Il percorso di obiezione di coscienza coinvolge diverse figure, il cui ruolo è definito, in buona parte, dai criteri fondanti la buona pratica medica. Nel percorso di obiezione sarà di fondamentale importanza avere chiari ruoli-doveri-competenze di ciascuno.
QUALI SONO I PRESUPPOSTI DI UNA BUONA PRATICA VACCINALE?
Come per qualsiasi trattamento sanitario, per la vaccinazione è importante garantire al cittadino la possibilità di esprimere il suo Consenso Informato: questo passaggio non può essere ridotto ad una mera pratica burocratica, da effettuare in tutta fretta prima della somministrazione del vaccino, o risolversi nella compilazione di moduli (tra cui la scheda anamnestica) da effettuare a casa, prima di recarsi in ambulatorio. Il percorso di obiezione attiva testimonia un comportamento diligente da parte della persona (o della famiglia nell'interesse del figlio, tutelare la sua salute e la sua incolumità), rispettoso di diritti e doveri sanciti dalla legge e dai valori personali di riferimento. In questo contesto, il Consenso Informato gioca un ruolo fondamentale: assicura che il soggetto esposto a rischi, anche scientificamente incerti, ne sia adeguatamente informato, permettendogli di effettuare una valutazione personalizzata (caso specifico), e di prendere una decisione fondata su elementi concreti e verificabili.
Pertanto, per ogni singolo caso, è opportuno che venga effettuata una accurata valutazione individuale del bilancio costo-beneficio per il trattamento sanitario proposto, in un rapporto diretto e CORRESPONSABILE tra il medico e il paziente (genitori e tutori nel caso di minori), ovvero un rapporto fra persone umane che non può essere demandato a nessun “algoritmo” o “schema” precostituito. Poiché tutti i vaccini sono soggetti a prescrizione medica, il medico vaccinatore è tenuto a fornire una corretta ed esaustiva informazione alla persona e ai genitori o tutori del minore sottoposti alla vaccinazione, e, a fronte di determinate condizioni di rischio connesse al trattamento sanitario, è tenuto a fornire le dovute garanzie al riguardo.
Con questa mappa concettuale desideriamo rappresentare visivamente i contenuti che caratterizzano questo capitolo.
Da una parte (sinistra) abbiamo i Diritti/Doveri del cittadino (genitore), dall’altra (destra) i doveri del medico: esiste una sovrapposizione possibile fra i due insiemi che caratterizza il “terreno comune” del dialogo fra le due parti. Il corretto bilanciamento di tutte queste parti, il rispetto reciproco, la trasparenza nei rapporti e il confronto aperto e cordiale porteranno a massimizzare il livello del servizio reso alla persona. Ogni mancanza, incomprensione o fattore che comprometta il corretto bilanciamento comporterà un decadimento del livello di servizio reso alla persona.
I DOVERI DEL MEDICO: ADEGUATA INFORMAZIONE E VALUTAZIONE ANAMNESTICA
Il Ruolo e le Responsabilità del Medico
Dal momento che la vaccinazione è soggetta a prescrizione, il personale sanitario preposto (pediatra di libera scelta, medico di medicina generale, medico vaccinatore) è tenuto a fornire una corretta ed esaustiva informazione al riguardo, con particolare attenzione verso le condizioni di rischio collegate.
Approfondimento: Il Codice di Deontologia medica
Come persone e come genitori che si avvicinano alla pratica vaccinale e necessitano di formarsi un’opinione su di essa per prendere una decisione consapevole ed informata per il proprio figlio, abbiamo il pieno diritto di rivolgere in primis al medico di base (trattandosi di bambini, il pediatra di libera scelta) e al medico preposto al servizio vaccinazioni, tutte le necessarie richieste di informazioni e chiarimenti, con particolare riguardo all’efficacia e alla sicurezza dei vaccini proposti e altresì richiedere una completa anamnesi ed accertamenti preventivi.
Negli ultimi anni la pratica della vaccinazione di massa è proposta come un paradigma assoluto in medicina, contribuendo a creare quella narrazione nella quale l’adesione incondizionata a tale prassi diventa sinonimo di senso civico e rispetto per il prossimo/la collettività.
Questa è la forma mentis con la quale probabilmente ci confronteremo nel rapportarci al nostro medico sul tema della vaccinazione: sarà nostro compito riportare il dialogo su un piano di confronto privo di condizionamenti ed incentrato sul paziente.
Tutto ciò nella consapevolezza che la storia recente ha visto una progressiva restrizione della libertà professionale e intellettuale del medico, che a partire dall’approvazione da parte della FNOMCEO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) del famoso “Documento sui vaccini”, compie automaticamente un illecito disciplinare nel momento in cui mette solo in discussione l’utilità di una vaccinazione proposta nel calendario associato al PNPV.
Molti medici sono incorsi in provvedimenti di radiazione dall’albo professionale per tale ragione: pertanto è innegabile che la loro autonomia professionale sia pesantemente condizionata.
Anche il Ministero della Salute ha rafforzato tale linea di indirizzo volta a “contingentare” l’emergere delle criticità delle vaccinazioni, emanando una “Guida alle controindicazioni alle vaccinazioni” nella quale, in modo del tutto aprioristico e contrario alle basi della farmacovigilanza, le sintomatologie individuabili come possibili controindicazioni alle vaccinazioni sono limitate a una ristretta rosa di disturbi, con la conseguente esclusione di tutta una serie di ulteriori possibilità, alcune delle quali sono riportate proprio nei foglietti illustrativi dei farmaci vaccini.
Mettiamo gli Individui al Centro!
Una decisione consapevole e responsabile non può che basarsi su un'informazione adeguata e il più possibile completa e sempre aggiornata, nella certezza che ogni terapia medica porta con sé delle conseguenze, soprattutto quando agiamo in chiave preventiva su un organismo, sia esso presunto in piena salute, sia, in particolare, già in una condizione patologica.
Non esiste una VERITA’ assoluta in campo medico. Come per qualsiasi altro farmaco, è impossibile prevedere gli effetti a breve, medio e lungo termine conseguenti alla somministrazione di un vaccino nel singolo individuo: conseguentemente non è possibile affermare che la vaccinazione sia un bene per tutti a prescindere. Infatti, anche ammesso (e non concesso) che la vaccinazione di massa porti un beneficio alla collettività, nel momento della valutazione del trattamento per il singolo individuo, ciò che deve guidare la “prescrizione” del medico da un lato e il “consenso informato” del paziente (o di chi decide per lui) dall’altro è il supremo interesse del ricevente, a partire dal principio cardine della medicina “Primum Non Nocere”.
È nostro dovere richiamare il nostro medico (Pediatra di Libera Scelta o Medico di Medicina Generale) alle sue responsabilità, affinché la relazione sia garantita dal principio di precauzione e basata su una vera alleanza terapeutica, cercando di instaurare un dialogo costruttivo.
A partire dall'anamnesi individuale e familiare è lecito sottoporre al medico tutte le richieste di chiarimento, domande, esprimere dubbi.
È importante affrontare il confronto preparandosi sugli argomenti che si desiderano trattare: pochi fondamentali temi (quelli che riteniamo prioritari considerata anche l'anamnesi) ma ben documentati ed esposti. Anche qualora non ci trovassimo a nostro agio nell’affrontare temi scientifici, non dobbiamo dimenticare che è compito del medico accogliere i nostri dubbi e fornire un’informazione comprensibile, trasparente e documentata. Non è strettamente necessario che il confronto si svolga meramente su un piano medico scientifico.
Se desideriamo corredare le nostre argomentazioni al medico con dati e studi scientifici, in aggiunta alla nostra documentazione sanitaria, è fondamentale che le nostre fonti siano riconosciute come attendibili e accreditate. Ma soprattutto evitiamo di entrare in conflitto: avere un buon dialogo con il proprio medico è ancor più necessario nel caso in cui ci ponessimo l'obiettivo di ottenere un differimento o una omissione alla vaccinazione per la presenza di fattori di rischio o in caso di eventuali precedenti reazioni avverse. Mantenerci su un piano di ragionevolezza e motivata riflessione, limita inutili dispersioni e alibi nell’evitare di dare risposta alle nostre domande.
Compiere una libera scelta richiede impegno, studio e dedizione. La consapevolezza dei diritti, la conoscenza dell'argomento, il superamento del "timore reverenziale" nei confronti del medico rappresentano ingredienti fondamentali per far valere le proprie ragioni.
LA RESPONSABILITÀ PERSONALE E DEL GENITORE: IL CONSENSO INFORMATO
Essere informati aiuta a prendere le giuste decisioni, per noi e per i nostri figli. Prima di ogni altra cosa dobbiamo conoscere i nostri diritti!
Approfondimento: La Convenzione dei diritti dell’uomo e altri documenti importanti
I genitori, in particolare, non possono permettersi di sottovalutare alcun rischio per l’incolumità del loro bambino, né le eventuali di una malattia, né d’altra parte le eventuali reazioni avverse; hanno pertanto il dovere di valutare attentamente e con la massima consapevolezza, ogni atto medico nei suoi confronti.
La Legge 22 dicembre 2017, n. 219, contenente “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”, ribadisce che "il tempo della comunicazione tra medico e paziente costituisce tempo di cura”, fondamentale per sviluppare un rapporto di empatia e reciproca fiducia.
Per quanto riguarda la profilassi vaccinale la raccolta e la valutazione delle notizie anamnestiche (fondamentali, ad esempio, anche quelle familiari per conoscere i fattori di rischio genetici) non può essere sottovalutata.
Al di là delle specifiche situazioni anamnestiche, sulla questione vaccinale gravano anche numerose criticità riferibili sia allo specifico preparato vaccinale sia alla profilassi farmacologica in generale ed è altresì evidente la carenza sul piano della regolamentazione e del controllo.
Nonostante le reiterate rassicurazioni “i vaccini sono sicuri, anzi, sono fra i farmaci i più sicuri”, “non vi sono reazioni avverse gravi, forse una su un milione…”, “non esistono morti da vaccino, esistono morti da morbillo” [1] , “non vi sono controindicazioni alla vaccinazione”, … occorre rilevare che dagli stessi documenti pubblici forniti dalle case farmaceutiche e dalle Agenzie regolatorie si possono evidenziare numerose criticità.
Approfondimento: Le criticità dei vaccini e della profilassi vaccinale