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IO SONO UN DANNEGGIATO DA VACCINO

Ero una ragazzina sanissima, piena di vita e di energia, con la voglia di fare e scoprire il mondo che si ha a dodici anni ma un giorno, un maledettissimo giorno, mi sono vista la vita rovinata a causa di un vaccino ed oggi, a distanza di cinque anni, lotto quotidianamente con i denti e con le unghie per ritrovare una parvenza di normalità, per tornare ad essere una ragazza che vede di fronte a sé schiudersi il mondo intero, in attesa di essere scoperto.

Quella mattina, dopo quattro ore di fila e nonostante le titubanze di mia madre, ero contenta di fare il vaccino per la meningite, perché credevo che così sarei stata protetta dalla malattia; e quando mia madre mi disse “torniamo a casa … non facciamolo”, io insistetti per farlo. Dopo qualche ora iniziai a stare male: avevo sonno, vertigini, linfonodi ingrossati e malessere generale. Il giorno dopo mia madre - nonostante il parere contrario del medico-  insistette e mi fece ricoverare.

Mi ritrovai in un letto di ospedale, sballottata, analizzata, messa sotto sopra, con un insieme di sintomi che non riuscivo nemmeno a descrivere. Ero terrorizzata, non mi sentivo capita e a distanza di tre giorni da quel maledettissimo 21 gennaio mi sono ritrovata su una sedia a rotelle, perché qualcosa di terribile era successo al mio cervello, non ero più me stessa e non riuscivo più a stare in piedi. Tutto questo ho dovuto spiegarlo almeno un migliaio di volte perché i miei interlocutori NON capivano, NON credevano, ma soprattutto NON volevano ammettere che tutto ciò potesse accadere. Sono stata sottoposta a test psicologici perché non potendo spiegare la condizione fisica allora ci doveva essere una condizione psichiatrica e dissero che ero stressata e che “amplificavo le situazioni”!

Nessuno si è mai preoccupato di rassicurarmi e di dirmi che, forse, tutto quello che stavo vivendo sarebbe passato. Ma nel frattempo però ho smesso di camminare, stavo male e nonostante tutto mi hanno dimesso – spedita a casa - in quelle condizioni, con una diagnosi che faceva paura, con un nome mai sentito prima: “cerebellite e mielite”. La solerzia però c’è stata nell’evitare di associare quello che mi stava accadendo alla vaccinazione, perché bisogna essere cauti, perché non si può segnalare una cosa del genere creando preoccupazioni, facendo del clamore … in fin dei conti i vaccini fanno bene e … sono sicuri …!

A distanza di mesi dalla dimissione, stavo ancora molto male e quindi fu necessario un nuovo ricovero a Genova per capire come mai non miglioravo. Di nuovo quindi i soliti esami, le stesse cose dette e ridette, niente di nuovo insomma … ma intanto si aggiunsero nuovi sintomi, altri problemi ed io mi ritrovai di nuovo in un letto di ospedale con mia madre che dormiva accanto a me, con le stesse facce per venti giorni, tutto questo solo per avere conferma di quanto già si sapeva. Per fortuna almeno in quest'occasione, alla fine, fu riconosciuta una mezza correlazione con il vaccino.

Pian piano ho iniziato a deambulare meglio e quindi ho cominciato ad andare in piscina, mi facevo portare a scuola quando me la sentivo e sono riuscita a dare gli esami di terza media cercando in tutto questo di condurre una vita quanto più “normale” possibile. Tutto bene fino a quando il mio sistema immunitario danneggiato ha deciso di nuovo di farsi vivo, e quindi di nuovo esami su esami … altri ricoveri … ripetuti.

Ovviamente nessuno trovava niente ma io stavo sempre peggio: la notte non dormivo a causa dei dolori, era impossibile per me svitare i tappi delle bottiglie, avevo una febbricola costante, gonfiori, tumefazioni e nessuno capiva cosa avessi, quindi di nuovo valutazioni psicologiche e solite deduzioni relative allo stress. Ho trascorso SEI mesi nei quali i dolori non mi hanno lasciato mai un momento e, a parte mia madre, nessuno mi credeva. Mi hanno rivoltata come un calzino ma niente, finché non siamo arrivate da un immunologo e poi da un medico esperto in danni da vaccino, ed è finalmente arrivata la diagnosi: danno immunitario da vaccino.

Da quattro anni convivo con questa realtà, ho una faccia ed un fisico che sembrano perfetti, ma dentro ho l’inferno. Non c’è un giorno in cui io possa dire di stare veramente bene: vivo tra dolori, febbre, cedimenti muscolari, cefalee; non riesco a concentrarmi, ho gonfiori, tumefazioni, problemi intestinali, vertigini continue che mi portano a volte a dover camminare sorretta da mia madre.

Non so cosa significhi la spensieratezza o andare a scuola come le mie coetanee perché ci vado solo quando il mio fisico me lo permette, qualche ora alla settimana e per studiare faccio una fatica enorme. Non so cosa significhi stare una giornata intera fuori perché non solo non ci riesco, ma se decidessi di farlo, ne pagherei le conseguenze per una settimana. Purtroppo i miei discorsi non sono quelli delle mie coetanee – cantanti, musica … ragazzi – perché la mia condizione mi ha portato a crescere in fretta e a preoccuparmi di altre cose. Non so cosa significhi programmare il mio futuro, perché non so come sarà la mia vita domani. Lotto tutti i santi giorni per non lasciarmi sopraffare da questa situazione.

Sono consapevole che non guarirò mai del tutto, con questo medico stiamo cercando di limitare i danni ed evitare che il mio sistema immunitario lavori troppo e non crei altri problemi, visto che sembra divertirsi a farmi del male.

Questa è la vita di un danneggiato, una vita di sofferenza e paura perché non sai mai domani cosa può accadere, ma nonostante tutto mi reputo fortunata perché la mia infiammazione cerebellare e midollare è in parte rientrata e so di casi peggiori del mio, poteva andarmi peggio … molto peggio! Sono andata a farmi vaccinare e NESSUNO mi ha detto che QUESTA poteva essere una possibilità, che QUESTA avrebbe potuto essere la mia vita. MAI avrei barattato il mio futuro con quella maledetta siringaIo sono il danno da vaccino che non esiste, io sono l’effetto collaterale che statisticamente NON è rilevante!!!