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LA MEMORIA È PERDUTA?

26 Gennaio 2022

LA MEMORIA È PERDUTA?
RIFLESSIONE SULLA GIORNATA DELLA MEMORIA
Scritta da un’insegnante (sospesa) ai suoi ragazzi

 

Quando si perde la memoria di ciò che è accaduto, la civiltà compie passi indietro verso lo stato di barbarie.

Per questo esistono le Giornate come quella, fondamentale, del 27 gennaio: per mantenere il legame consapevole con il passato, in un mondo che corre freneticamente in avanti, sbriciolando le proprie tracce, se mai ne produce.

Ma mi viene da chiedere: la memoria, oggi, è sufficiente? Non è indispensabile un elemento in più per renderla efficace?

Ho utilizzato non a caso l'aggettivo "consapevole" riferito al legame con il passato.

Quando gli alunni ci chiedono :"Perché dobbiamo studiare la storia?" noi rispondiamo che è fondamentale per capire il presente ed evitare di replicare errori già commessi da chi è vissuto prima di noi.
"Siamo nani sulle spalle di giganti" , dice la frase famosa attribuita al filosofo medievale Bernardo di Chartres, spiegata poi da Guglielmo di Salisbury: la storia ci sorregge e ci innalza, ci permette di vedere più lontano, con sguardo più acuto.

Ma bisogna saper guardare.
Cogliere le analogie e le differenze.
Individuare tappe e percorsi che, ripetendosi, portano verso un identico obiettivo.

Ecco perché la memoria come semplice documentazione del passato non è più sufficiente.

Bisogna identificare i meccanismi.
Smontare la macchina per capire come funziona, rimontarla e vedere se funziona di nuovo.
Così si ottiene un legame consapevole con il passato.

Dal 1933 al 1939 agli Ebrei tedeschi furono dedicati oltre 400 provvedimenti, tra leggi, decreti e regolamenti che riguardavano ogni aspetto della loro vita privata e sociale. Alcuni di essi vennero emanati dal governo centrale, ma un gran numero proveniva dai vari funzionari regionali e provinciali, ciascuno intenzionato a limitare i diritti dei cittadini di origine ebraica e a mettere in evidenza la loro presenza "pericolosa".  (fonte: Enciclopedia dell'Olocausto).

A partire dalla legge del 7 aprile 1933 (Legge per la Restaurazione del servizio civile professionale) fino alle leggi di Norimberga del 1935, i cittadini ebrei furono i destinatari di continui provvedimenti, a brevissima distanza l'uno dall'altro, amplificati dall'eco della stampa di regime nazista.

Come si crea l'opinione pubblica? Con la propaganda incessante.
I cittadini tedeschi leggevano i decreti? No, ma leggevano i giornali.

Come si crea la paura? Attribuendo a qualcuno i problemi che uno stato non è in grado di risolvere (sappiamo in quali condizioni versava la Repubblica di Weimar, così come il Regno d'Italia, dopo la Prima Guerra Mondiale).

Saliamo ancora un po' sulle spalle della Storia.

In Italia, fino all'emanazione delle leggi razziali del 1938, Mussolini non espresse con chiarezza posizioni apertamente antisemite dal punto di vista biologico di "razza", facendo tuttavia frequenti riferimenti al fatto che il mondo della finanza fosse in mano agli ebrei.

Ma dalla Germania l'ondata di antisemitismo, propagandata dalla stampa tedesca, si riversava sull'Italia grazie all'amplificazione dei giornali di regime italiani...Prima ancora che TUTTI i giornali si asservissero al regime, testate come "Il Secolo d'Italia", "Il Tevere" e altre soffiavano sul fuoco dell'opinione pubblica.

Si sta chiarendo il parallelismo? Il meccanismo è terribilmente efficace, nella sua semplicità.

Il 1 Agosto 1938 esce "Il Manifesto degli scienziati razzisti".
Ecco che la scienza smette di essere scienza e diventa dogma.
Nomi, anche autorevoli, firmano un elenco di affermazioni senza alcun fondamento o prova che li dimostri.

Un esempio, il punto 3: "Il concetto di razza è un concetto puramente biologico" (" Non ti vaccini-ti contagi-muori e fai morire" cit. Mario Draghi in conferenza stampa 22/7/2021).

Anche la negazione dell'evidenza storica trova posto in questo Manifesto: p.5 "E' una leggenda l'apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici..." In pratica, a parte i Longobardi , in Italia non è arrivato più nessuno a contaminare la razza!
 

Difesa della razza

Arriviamo alla Gazzetta Ufficiale del 13 settembre 1938. Leggiamo in particolare il riferimento al Regio Decreto Legge 5 settembre 1938 n.1390:

art.1 All'ufficio di insegnante non potranno essere ammesse persone di razza ebraica

art.2 Non potranno essere iscritti alunni di razza ebraica ...

art.3 Saranno sospesi dal servizio ...

Gazzetta Ufficiale

E naturalmente, già il 3 settembre Il Corriere della sera titolava :

Corriere

Dipartimento per il sistema educativo

 

Il meccanismo si chiarisce, e una volta smontato, la memoria deve diventare consapevole.

La maggioranza degli italiani, oberati dalle difficoltà economiche post belliche, non leggerà la Gazzetta Ufficiale, ma almeno il titolo della testata sì. I molti analfabeti se lo faranno leggere.

Gazzetta Ufficiale del 19 novembre 1938: qui leggiamo la proibizione del matrimonio "interrazziale", la possibilità di PERDERE LA PATRIA POTESTA' per il genitore ebreo...

Leggi e Decreti

All'articolo 10 segue l'elenco riferito a "gli ebrei non possono...."

 

articolo 10

 

Anche in questo caso, La Stampa anticipava e titolava in prima pagina:

 

La Stampa

GU art. 3

Art. 3.
Estensione dell’impiego delle certificazioni verdi
COVID-19
1. Al decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 giugno 2021, n. 87,
sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 9 -bis :
1) dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti:
«1 -bis . Fino al 31 marzo 2022, è consentito esclusivamente ai soggetti in possesso di una delle certificazioni verdi COVID-19, di cui all’articolo 9, comma 2, l’accesso ai seguenti servizi e attività, nell’ambito del territorio nazionale:
a) servizi alla persona;
b) pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali, fatti salvi quelli necessari per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona, individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, adottato su proposta del Ministro della salute, d’intesa con i Ministri dell’economia e delle finanze, della giustizia, dello sviluppo economico e della pubblica amministrazione, entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione;
c) colloqui visivi in presenza con i detenuti e gli internati, all’interno degli istituti penitenziari per adulti e minori.
1 -ter . Le disposizioni di cui al comma 1 -bis , lettere a) e c) si applicano dal 20 gennaio 2022. La disposizione di cui al comma 1 -bis , lettera b) , si applica dal 1° febbraio 2022, o dalla data di efficacia del decreto del Presi-dente del Consiglio dei ministri di cui alla medesima lettera, se diversa. Le verifiche che l’accesso ai servizi, alle attività e agli uffici di cui al comma 1 -bis avvenga nel rispetto delle prescrizioni di cui al medesimo comma sono effettuate dai relativi titolari, gestori o responsabili ai sensi del comma 4.»;

Super GP

Quando parliamo di memoria non si tratta solo di fornire documenti e informazioni.
 "Meditate che questo è stato" scrive Primo Levi.
QUESTO sono i dati e i documenti.

Dai dati e dai documenti si parte, ma non ci si ferma: è necessario MEDITARE.

Meditare significa porre in relazione cause ed effetti.
Analizzare il percorso che da A porta a B.
Spesso, nella storia, i percorsi si somigliano.

Confrontare, capire: quando si parte dalla scuola per UNIFORMARE i cittadini ad un unico pensiero, spesso si parte dall'esterno.

Da una divisa, che rende tutti uguali.
Da una mascherina, che cancelli l'espressione del viso.

Due disposizioni, due obblighi, con motivazioni differenti in due epoche differenti. Eppure, una linea che li unisce esiste.
Sta a noi riconoscerla.

scuola oggiscuola ieri

Se non riusciamo a trasformare le conoscenze storiche in strumenti VIVI per capire il presente, esse resteranno sterili, e verranno dimenticati piuttosto in fretta.

Siamo sulle spalle di giganti, che camminano e procedono, non di statue che stanno ferme e non ci danno altro che un unico punto di osservazione.

Quando qualcuno grida allo scandalo perchè SI OSA paragonare le dittature del passato alla situazione presente, compie un atto di profonda DISONESTA' INTELLETTUALE.

Non si paragonano le dittature, ma I LORO STRUMENTI:Oro alla patria

La gradualità.

La manipolazione dell'opinione pubblica , la paura e  la creazione di capri espiatori.

L'eccezione che diventa consuetudine e giustifica la cancellazione delle libertà e dei diritti: le persone si abituano a vivere in un modo completamente diverso, accettano limitazioni che mai accetterebbero, se fossero imposte all'improvviso.

Gli strumenti sono IDENTICI.

Penso allecentro vaccinale donne che nel 1935 consegnarono al partito fascista la loro fede nuziale, spesso l'unico oggetto di valore che possedevano.

Oro alla Patria.

Sacrificavano il simbolo del loro matrimonio per dare un contributo allo stato, che stava avviandosi verso una nuova, devastante guerra.

Oggi stiamo consegnando qualcosa di molto più prezioso di un anello d'oro: la nostra salute e il nostro corpo.

Raffaella Bonvicino

CC

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