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Appello dei genitori ed educatori Croati.

25 Maggio 2015

La-Croazia-nell-Ue-nel-2013_largePubblichiamo l'accorato appello dei genitori ed educatori Croati che vedono erodere progressivamente il diritto all'educazione dei bambini non vaccinati.


  Egregi Signori Noi sottoscritti genitori ed educatori, accomunati dal principio di libertà di scelta in campo vaccinale, sentiamo la necessità di sottoporvi il nostro punto di vista riguardo la situazione dei nostri bambini e del loro diritto all'educazione, in Croazia. Trasmettiamo questo appello ad ogni livello del sistema educativo e sanitario, al fine di richiamare l'attenzione sulle misure repressive che il legislatore utilizza, misure che minacciano i diritti dei nostri bambini ! E' triste e deplorevole che NOI, i maggiori esperti quando si tratta dei nostri bambini, dobbiamo ricordare e segnalare le violazioni dei loro diritti a coloro i quali credevamo e ci aspettavamo fossero nostri alleati nel crescere i nostri figli.

Ciò che troviamo impressionante è come il mancato approccio umanistico della moderna pedagogia stia chiaramente diventando sempre più politico. Notiamo (e supportiamo!) gli sforzi volti a minimizzare la discriminazione e ad includere i bambini con disabilità o bisogni speciali, come quelli appartenenti alle minoranze, ed i bambini con l'epatite e l'Aids. Allo stesso tempo, invece, i nostri bambini, perfettamente sani, si trovano le porte degli asili – sia pubblici che privati -  sbattute in faccia, strutture che seguono le istruzioni del legislatore. E' nostro compito ricordarVi che la Croazia è uno dei sottoscrittori della Convenzione dei Diritti dei Fanciullo, tra i quali compare anche il diritto all'educazione (artt. 28 e 29); rifiutare l'ammissione di un bambino ad un asilo nido o ad  un asilo o espellerlo a causa delle mancate vaccinazioni, che sono una misura PREVENTIVA di protezione contro le malattie infettive pediatriche, viola CHIARAMENTE il diritto del bambino all'educazione che viene garantito dalla Costituzione e dalla summenzionata Convenzione. L'importanza di includere il bambino nel sistema educativo ad una giovane età viene sottolineata nei documenti dell'Unione Europea, in particolar modo nel report della Commissione Europea del 17 febbraio 2001 (1) che recita.

"L'educazione e la cura della prima infanzia (ECEC) costituiscono la base essenziale per il buon esito dell'apprendimento permanente, dell'integrazione sociale, dello sviluppo personale e della successiva occupabilità. Assumendo un ruolo complementare a quello centrale della famiglia, l'ECEC ha un impatto profondo e duraturo che provvedimenti presi in fasi successive non sono in grado di conseguire"

L'educazione della prima infanzia supporta i bambini non solo in vista dell'educazione futura, ma anche nella loro integrazione nella società, generando benessere e contribuendo alla loro occupabilità quando crescono. Questo è particolarmente vero ed importante per i bambini che provengono da contesti degradati. La conclusione del Consiglio Eurpeo del 15 giugno 2011 (2) enfatizza anch'esso la grande importanza dell'educazione istituzionale della prima infanzia, dei suoi benefici per il singolo individuo e per la società intera. Sebbene l'iscrizione dei bambini nella scuola dell'obbligo non richieda l'aver completato i cicli vaccinali previsti dall'attuale programma vaccinale obbligatorio, l'ammissione ai nidi ed agli asili è condizionata alla dimostrazione dello stato di salute del bambino, ed alla  prova di completato il calendario vaccinale, come previsto dal Programma di protezione della salute, igiene e corretta nutrizione nelle scuole materne (1977).

Rifiutando l'ammissione sulla base di dati sensibili, quali sono quelli riguardanti lo stato vaccinale del bambino, gli asili operano una discriminazione in base all'età rispetto i bambini di età superiore ai 6 anni, ovvero in età da scuola dell'obbligo, e violano l'articolo 2 della CRC e l'articolo 3 della Costituzione Croata che garantisce uguaglianza di tutti i cittadini. Contemporaneamente, agiscono con pregiudizio rispetto il diritto dei lavoratori in base agli artt. 1, 3 e 8 della Convenzione dei Lavoratori con responsabilità famigliari. Sebbene ai cittadini croati venga detto (addirittura nelle convocazioni vaccinali ufficiali!) che nei paesi Europei dove c'e' libertà di scelta i bambini non vaccinati non possono essere iscritti ai nidi o agli asili, attraverso la nostra rete di attivisti impegnati a rendere facoltative le vaccinazioni, abbiamo avuto notizia che questa informazione non corrisponde al vero. Il divieto di ammissione per i non vaccinati è illegale, anche se i genitori subiscono molte pressioni. Ad esempio, stando alla Legge Svizzera sulle epidemie (3), la mancata vaccinazione non è considerata una motivazione per il rifiuto alla frequenza di asili o scuole. Solo nel caso di focolai di malattie infettive, puo' essere richiesto che il bambino non frequenti per un certo periodo, al fine di evitare l'infezione, e nel caso in cui in effetti contragga la malattia, è raccomandato che il bambino ed i suoi contatti più stretti rimangano a casa a curarsi e non vadano  in luoghi affollati per la durata dell'epidemia.

L'Italia ha 4 vaccini obbligatori. Solo una regione, il Veneto, ha abolito l'obbligo. Ciononostante in tutte le regioni, sulla base del DPR 355/99 (4) e della Circolare del Ministero della Salute (5), a tutti i bambini, vaccinati o meno, è garantito l'accesso agli asili, scuole, piscine, palestre e qualsiasi altra comunità infantile, a condizione che siano in salute. Tenendo a mente che teoria e pratica non sempre vanno a braccetto, noi sottoscritti in qualità di massimi esperti (educatori, psicologi, terapisti del linguaggio, insegnanti ed insegnanti di sostegno) ci sentiamo costretti  a richiamare la Vostra attenzione su generazioni di bambini tormentati da malattie autoimmuni, malattie respiratorie, autismo, disordini comportamentali. Queste condizioni e malattie che sono sempre più presenti, sebbene non sufficientemente documentate, rimpiazzano e superano in numero le consuete malattie infettive pediatriche! Sospettiamo che non sia una coincidenza, specialmente non qualcosa che accade da un giorno all'altro senza alcuna ragione. L'esperienza quotidiana, le lotte che noi genitori ed esperti combattiamo ogni giorno:  sono queste (per molti di noi) il motivo della nostra decisione di mettere in discussione e rifiutare le vaccinazioni per i nostri bambini.

Questa misura preventiva reca molti rischi, e a prescindere dalle pressioni, la responsabilità rimane in capo al genitore, visto che  in caso di danno da vaccino non vi è aiuto o supporto alcuno e i genitori vengono dirottati da un ufficio all'altro, alla ricerca di un fantomatico ufficio competente. Sollecitiamo il Ministro della Salute ed il Ministro dell'Educazione, Cultura e Sport a seguire l'esempio dei colleghi italiani, e di modificare con sollecitudine il Programma per la Salute, Igiene e Cura negli asili, e nello specifico di revocare l'istruzione data agli asili di rifiutare l'iscrizione di bambini non vaccinati. Se necessario, siamo disponibili a fornire le traduzioni dei documenti cui facciamo riferimento in calce al presente appello. Cordialmente,   Gruppo di genitori – Terapisti del linguaggio, insegnanti di sostegno, psicologi, professori, insegnanti di scuola elementare ed insegnanti di scuole materne che sostengono la libertà di scelta.  

(1) http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A52011DC0066

(2) http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A52011XG0615%2804%29

(3) //www.bag.admin.ch/themen/medizin/03030/03209/03210/index.html?lang=it

(4) //www.edscuola.it/archivio/norme/decreti/dpr51198.html

(5) //comilva.org/ministero-della-sanita-circolare-n-6-del-20-aprile-2000/

CC

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