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19 luglio

Per una scuola di abbracci

16 Luglio 2020

Domenica 19 luglio a Rimini si svolgerà la manifestazione “Per una scuola di abbracci”: La manifestazione inizierà alle ore 20 in piazza Cavour. Diversi gli interventi in programma con medici, psicologi, avvocati e insegnanti. La manifestazione promossa da E Pur Si Muove e Comilva è un’iniziativa interamente dedicata a genitori, bambini e ragazzi, alla scuola che ripartirà il prossimo settembre.

Gli interrogativi aperti oggi sulla qualità della vita dei nostri figli, degli insegnanti e di tutto il personale scolastico in questo luogo “sacro” per la formazione delle generazioni future sono molti e molto preoccupanti. L’utilizzo di mascherine e del distanziamento sociale in un contesto come quello scolastico, fin dalla tenera età, senza contestualizzare alcuna situazione di emergenza reale e senza riflettere su altre possibili soluzioni di contenimento del rischio più adeguate e commisurate al contesto sembra essere agli occhi di molti un provvedimento abnorme, inutile e inefficace.

L’obiettivo dell’evento è dunque quello di riflettere su quanto accaduto fino ad ora con l’emergenza Covid-19 e sulle ripercussioni che questa ha avuto sul mondo della scuola ma, soprattutto, quello di immaginare la scuola alla sua riapertura, all’impatto che potranno avere tutte le misure previste dal ministero competente. Ad oggi si sa che la scuola ripartirà a settembre, ma in che modalità e con quali idee di base ancora non del tutto. Di certo quello che sappiamo è più che sufficiente per generare preoccupazione. Da qui l’idea di organizzare un momento di confronto pubblico e aperto a tutti, anche con l’aiuto di esperti, per garantire ai nostri figli un rientro in classe sicuro, ma allo stesso tempo il più umano possibile.

Vogliamo qui ricordare il prezioso contributo al dibattito pubblico sull’argomento che sta offrendo la “Scuola che Accoglie” che in uno dei suoi ultimi comunicati (https://lascuolacheaccoglie.blogspot.com/2020/07/giu-la-maschera-per-i-bimbi-non-e-un.html?m=1) scrive:

(…) Noi costringiamo i bambini a vivere con una barriera nel cuore, nella pancia e nella testa, che li fa soffrire e che li allontana da loro stessi e dagli altri. E in primo luogo dal loro essere corpo e mente insieme. Proporre modalità di interazione solo mentali (“Non c’è bisogno di toccarsi, ci si può parlare, guardare... ”) sbilancia completamente l’equilibrio psicofisico del bambino verso l’aspetto corticale, razionale - come abbiamo visto ancora in formazione - negandogli l’esistenza come “corpo emozionale” che tanta parte ha nel suo sviluppo. Stiamo chiedendo ai bambini di essere “solo mente” e questo, se per noi adulti più concentrati sull’aspetto razionale può sembrare fattibile, richiede ai più piccoli di sradicarsi e di strappare via una parte importante di loro stessi (…)

Questa riflessione ci fa capire come sia profondamente sbagliato affrontare questo passaggio della nostra vita, al di là delle più che opportune considerazioni sulla reale portata del fenomeno Covid-19, con metodi “meccanici” che nulla hanno a che fare con la complessità e le necessità dell’esperienza umana, fin dalla sua manifestazione più delicata e sensibile, quella dei nostri bambini.

In allegato il comunicato stampa e la locandina dell’evento.

Buona partecipazione a tutti.

Lo staff Comilva.

CC

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